Incontro 5 giugno 2021

Bari | 19 Giu 2021

Sabato 5 giugno presso la Casa dei Missionari Comboniani di Bari si è tenuto il nostro incontro mensile di gruppo, al quale hanno preso parte Carlo (Foggia), Emilia (Licata – AG, in collegamento online), Fabrizio (Bari), Francesca (Bari), Francesca (Foggia), Francesca (Ostuni – BR), Francesco (Troia – FG), Isabella (Bari).

Nella prima parte dell’incontro ci si è confrontati sul 5° capitolo dell’enciclica Laudato Si’ e sull’attuazione della stessa nella Chiesa. Dopo la preghiera iniziale, ci siamo messi in ascolto della riflessione offertaci da Fabrizio, co-coordinatore del nostro gruppo. Le slide del suo intervento sono scaricabili a questo link.

Sono seguite le risonanze dei/delle partecipanti all’incontro, di seguito riportate.

• È importante affrontare i problemi a livello globale, ma anche guardare alla dimensione locale, con le sue peculiarità ed esigenze: il rischio di una mancata interlocuzione con i territori è di imporre norme che creino pregiudizi al tessuto socio-economico locale, che possono degenerare in comportamenti dissuasivi e criminali volti ad aggirare i divieti (vedasi il tema della salvaguardia degli oceani). Necessario analizzare tutti gli interessi in campo (salute, ambiente, lavoro), senza atteggiamenti dogmatici e intransigenti; trovare una strada di dialogo tra diritti, dove nessuno soccomba all’altro. (Emilia)

• In America Latina la società civile (intellettuali, indigeni, ecc.) è attiva da parecchio tempo su molti temi. Nel periodo in cui sono stata in Guatemala ho seguito l’impegno volto a fermare la realizzazione di una miniera, che avrebbe causato danni alle persone e all’ambiente: la miniera non è stata realizzata, e tutt’ora la società civile continua a dialogare con il governo perché la miniera non si realizzi. Bisogna accettare il rischio di essere perseguitati per portare avanti le proprie battaglie. (sr. Rocío)

• La società civile potrebbe provare a fare azione di pressione perché il commercio elettronico risponda allo spirito dell’ecologia integrale: consegna del prodotto con mezzi di trasporto sostenibili, rispetto dei diritti dei lavoratori, ecc. Per educare all’ecologia integrale è fondamentale una collaborazione sinergica tra mondo delle parrocchie, scuole, mass media, social media. (Francesca – Bari)

• Lo strumento di cui sto cercando di limitare l’utilizzo è l’automobile, evitando di usarla quando ho la possibilità di spostarmi con ritmi più lenti. Sto cercando di fare in modo di far durare nel tempo l’abbigliamento, sottraendomi alla mentalità dell’usa e getta. Nel programma di educazione civica di quest’anno scolastico mi sono soffermata sul tema della privatizzazione e dello spreco dell’acqua, mentre in parrocchia ho motivato la comunità ad un incontro di riflessione sulla Laudato Si’ in occasione del “Tempo del Creato 2020”. (Francesca – Foggia)

• Importante conciliare tutela dell’ambiente ed esigenze occupazionali, senza cadere negli estremismi. La conversione personale che sento di dover intraprendere è quella di rinunciare all’uso dell’acqua minerale in bottiglia. (Carlo)

• Nel paese in cui vivo c’è stata una mobilitazione della società civile organizzata per la bonifica di una fabbrica di mattoni dismessa, nella quale sono stati depositati rifiuti tossici: il processo di risanamento è tutt’ora in corso. Per limitare l’uso dell’auto, ho convertito la mia bicicletta “tradizionale” in “elettrica” e la uso negli spostamenti casa-lavoro. (Francesco)

• Nella mia professione lavorativa mi scontro con la mentalità del profitto, anche nelle modalità di smaltimento dei rifiuti. Se ognuno facesse il proprio piccolo passo, sarebbe un inizio per qualcosa di più grande. (Isabella)

• Nella città in cui vivo c’è stata una mobilitazione della società civile organizzata per vincolare l’area su cui sorgeva una fabbrica di amianto alla realizzazione di un parco urbano, anziché all’edificazione di palazzi che avrebbe avuto come conseguenza la dispersione di fibre tossiche nell’area: la costanza della campagna di pressione ha fatto in modo che l’amministrazione comunale, nonostante alcuni ripensamenti in itinere, mantenesse fede alla realizzazione dell’area verde. La pressione della società civile può essere decisiva per modificare paradigmi che sembrano immodificabili, ad esempio impegnandosi nella diffusione delle “buone prassi” presenti in altre parti del mondo (ad esempio in tema di riconversione di aree industriali fortemente inquinanti). Per educare all’ecologia integrale le persone povere culturalmente o poco predisposte ad informarsi criticamente, un ruolo importante potrebbero esercitarlo gli influencer del web, con il loro grande seguito mediatico. (Fabrizio)

Abbiamo concluso la prima parte dell’incontro ascoltando la canzone Canticle of the sun, del compositore statunitense Marty Haugen (la traduzione è nel link delle slide).

La seconda parte dell’incontro è stata dedicata alla condivisione sulle ministerialità portate avanti come singoli e come gruppo in questa seconda parte d’annata (seguirà specifico report nelle prossime settimane) e sulle esperienze formative e spirituali vissute da ciascuno/a nel medesimo periodo.

Infine, la terza parte dell’incontro abbiamo vissuto un momento di preghiera per le missionarie e i missionari perseguitati, che è stato preparato e guidato da Carlo. Ci si è soffermati, in particolare su due figure balzate agli onori della cronaca lo scorso mese di aprile: Nadia De Munari, la missionaria laica dell’Operazione Mato Grosso uccisa in Perù; padre Christian Carlassare, il missionario comboniano che ha subito un attentato in Sud Sudan. Il testo della preghiera è scaricabile a questo link.

A conclusione dell’incontro abbiamo festeggiato il 26° anniversario di matrimonio di Carlo e Francesca (Foggia).

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