Domenica 16 maggio sulla piattaforma Jitsi si è tenuto il nostro incontro di gruppo, dedicato al 4° capitolo dell’enciclica Laudato Si’. Dopo la preghiera iniziale, ci siamo messi in ascolto della riflessione offertaci da padre Palmiro Mileto, il missionario comboniano che accompagna il nostro cammino di gruppo. Le slide del suo intervento sono scaricabili a questo link.
Sono seguite le risonanze dei/delle partecipanti all’incontro, di seguito riportate.
• Quelle scelte di consumo che per noi possono sembrare sostenibili (latte di soia, ecc.), per la popolazione locale possono avere delle ripercussioni negative, per cui è sempre necessario compiere le proprie scelte di consumo acquisendo più elementi di valutazione possibili. Non pensare alla natura come qualcosa di “altro” rispetto all’essere umano. (Francesca – Ostuni)
• Per incidere sui grandi sistemi (politica, economia, ecc.) non è sufficiente l’impegno del singolo, anche perché ciascuno/a ha i propri talenti e sensibilità: è necessario mettere insieme le specificità di ognuno/a, realizzare degli “ecosistemi di carismi”. Prima di agire, maturare la pace interiore e coltivare la dimensione della tenerezza e della magnanimità. Importante fare rete con altre realtà impegnate sui temi dell’ecologia integrale. (Emilia)
• Ci siamo allontanati dalla natura e ci siamo proiettati nel mondo tecnologico e questo non ci fa compiere scelte che la rispettino, perché ne siamo ormai alienati. Importante fare rete con altre realtà impegnate sui temi dell’ecologia integrale. (Francesca – Foggia)
• Se tutti fanno qualcosa nel proprio piccolo, si crea una società migliore. Importante limitare l’uso della carne rossa, la cui produzione ha un notevole impatto ambientale. (Carlo)
• Dare spazio al “conforto” che scaturisce dal prendere atto dei cambiamenti – seppur lenti – che avvengono a livello locale piuttosto che allo “sconforto” che scaturisce dal guardare alla situazione a livello globale, al cospetto della quale la dimensione locale sbiadisce: è dal piccolo seme che cresce il grande albero. Credere sull’incisività delle proprie scelte personali. (Carmela)
• Dai piccoli gesti nascono grandi cambiamenti. Non perdere la speranza, non perdere il senso del valore del proprio piccolo impegno. Cogliere in ogni piccola creatura il riflesso di Dio. (sr. Rocío)
• Come possiamo attivarci per evitare la frammentazione che spesso c’è nei nostri impegni? Avendo uno sguardo ampio, che sappia vedere vicino e lontano, in alto e in basso, in lunghezza e in larghezza, in superficie e in profondità. Come avere questo sguardo ampio? Coltivando la vita spirituale (preghiera, sacramenti, Parola, ecc.), attingendo all’informazione critica, facendosi prossimi alla gente toccando con mano le loro vite e ascoltandone opinioni, vissuti, aspettative, necessità. (Fabrizio)
• Tante opere-segno (Bottega del Commercio Equo e Solidale, ecc.) presenti nel nostro territorio locale si sono realizzate grazie all’azione propulsiva comboniana nel corso dei decenni. L’eccesso di anidrite carbonica si compensa piantando alberi ove possibile. (Francesca – Bari)
• Cosa possiamo fare non solo in chiave emergenziale ma anche in chiave progettuale? Il rispetto verso l’altro, la dimensione della cura, la carezza, il dedicare tempo, devono animare le nostre scelte di acquisto e i nostri comportamenti. (Francesco)
• L’impegno ecologico richiede coinvolgimento emotivo, non basta un mero attivismo verde. L’ascolto è capacità di farsi carico di chi si sta ascoltando, di mettersi nei suoi panni, di guardare il mondo con i suoi occhi. (p. Palmiro)
Abbiamo concluso l’incontro ascoltando la canzone Africa Vuka, composta dal gruppo keniano Waka Waka Band (la traduzione è nell’ultima pagina delle slide).
Hanno preso parte a questo incontro: Carlo (Foggia), Carmela (Bari), Emilia (Licata – AG), Fabrizio (Bari), Francesca (Bari), Francesca (Foggia), Francesca (Ostuni – BR), Francesco (Troia – FG).
