Il fariseo e il pubblicano (Le nostre ipocrisie)
Canto iniziale: Il tuo popolo in cammino
“Giusti e autosufficienti o bisognosi di perdono e di aiuto?”
Introduzione
Come dobbiamo pregare? Non solo
con una fiducia “sfacciata” e con un’insistenza che non si
arrende (parabola dell’amico importuno), ma con la convinzione di
aver bisogno di essere salvati.
Noi crediamo di essere “giusti”,
perché facciamo qualche opera buona. In realtà, tutta la nostra
vita, immersa in un mondo di ingiustizia e di disordine, ha bisogno
di essere salvata.
È necessario che riconosciamo
l’esistenza del peccato nella nostra vita:
questo atteggiamento di “sincerità” ci aprirà all’accoglienza
di Dio e all’incontro con lui e ci aiuterà a stabilire relazioni
“nuove” tra di noi.
Salmo 1
Beato
l’uomo che non entra nel consiglio dei malvagi,
non resta
nella via dei peccatori
e non siede in compagnia degli
arroganti,
ma
nella legge del Signore trova la sua gioia,
la sua legge medita
giorno e notte.
È
come albero piantato lungo corsi d’acqua,
che dà frutto a suo
tempo:
le sue foglie non appassiscono
e tutto quello che
fa, riesce bene.
Non
così, non così i malvagi,
ma come pula che il vento disperde;
perciò
non si alzeranno i malvagi nel giudizio
né i peccatori
nell’assemblea dei giusti,
poiché
il Signore veglia sul cammino dei giusti,
mentre la via dei
malvagi va in rovina.
Gloria…
Dio mi conosce
Signore,
tu mi guardi e mi leggi negli occhi
ciò che custodisco nel
segreto del cuore;
ogni mio gesto ti è familiare,
lo segui
con amorosa premura.
Accompagni
il mio lavoro
e il mio tempo libero,
il filo dei miei
pensieri
e i miei desideri più nascosti.
Conosci
le parole che dico
e i progetti che mi frullano in testa.
La
tua è una presenza costante,
uno sguardo che avvolge la mia
vita.
Quando
ci penso, resto come incantato,
sorpreso e insieme
affascinato.
È una cosa grande, meravigliosa
e spesso non
me ne rendo conto!
Nel
turbinare affannoso delle scelte
sono portato a sentirmi
autosufficiente,
protagonista della mia vita
e dominatore
delle cose.
In
realtà cosa sarei senza di te?
Quali speranze che non siano
miraggi?
Quali esperienze potrei fare
senza incontrare il
tuo volto?
(da “Salmi d’oggi” di S. Carrarini)
Grazie, Signore (don Tonino Bello)
Rit. “Grazie Signore, rendiamo grazie, a te che regni nei secoli eterni!”
Signore, ti ringrazio perché mi hai messo al mondo: aiutami perché la mia vita possa impegnarla per dare gloria a te e ai miei fratelli.
Ti
ringrazio di avermi concesso questo privilegio: perché tra gli
operai scelti, tu hai preso proprio me. Mi hai chiamato per nome
perché io collabori con la tua opera di salvezza.
Grazie perché
il mio letto di dolore è fontana di carità, è sorgente di amore
per tutti i fratelli.
Rit. “Grazie Signore, rendiamo grazie, a te che regni nei secoli eterni!”
Signore, io seguo te più da vicino, in modo più stretto. Voglio vivere in un legame più forte per poter essere più pronto a darti una mano, più agile perché i miei piedi che annunciano la pace sui monti possano essere salutati da chi sta a valle.
Concedimi il gaudio di lavorare in comunione e inondami di tristezza ogni volta che, isolandomi dagli altri, pretendo di fare la mia corsa da solo.
Rit. “Grazie Signore, rendiamo grazie, a te che regni nei secoli eterni!”
Salvami, Signore, dalla presunzione di sapere tutto. Dall’arroganza di chi non ammette dubbi. Dalla durezza di chi non tollera ritardi. Dal rigore di chi non perdona debolezze. Dall’ipocrisia di chi salva i principi e uccide le persone.
Toccami il cuore e rendimi trasparente la vita, perché le parole, quando veicolano la tua, non suonino false sulle mie labbra.
Rit. “Grazie Signore, rendiamo grazie, a te che regni nei secoli eterni!”
Risonanze – Preghiere spontanee
Padre Nostro
Preghiera: Continua a disturbarci, Signore
Continua
a disturbarci, Signore.
Continua a disturbare i nostri
peccati,
continua a disturbare
le nostre connivenze con il
male,
le nostre ipocrisie,
il nostro mondo di maschere e
bugie,
le nostre mediocrità, le illusioni,
le ombre e i
tradimenti.
Continua a disturbarci, Signore.
Sii tu la
nostra dolce rovina
di tutto ciò che non è Vangelo
e crea
in noi una vita
capace di dono e di luce.
Canto finale