EZECHIELE
“VI
DARÒ UN CUORE NUOVO”
Canto iniziale
Introduzione
La promessa fatta da Dio, attraverso il profeta Ezechiele, è di donare un cuore nuovo al suo popolo. Il cuore nuovo che il Padre promette è un cuore fatto di carne e non di pietra, capace di accogliere in pieno la novità dello Spirito nuovo che lo animerà. La Parola di Dio è per sempre, non passa mai ed è per tutti, dunque il cuore nuovo di cui si parla è qualcosa che il Padre desidera dare anche a noi oggi, in questa nostra giornata!
Salmo 51
Nella
colpa sono stato generato,
nel peccato mi ha concepito mia
madre.
Ma tu vuoi la sincerità del cuore
e nell’intimo
m’insegni la sapienza.
Purificami
con issopo e sarò mondo;
lavami e sarò più bianco della
neve.
Fammi sentire gioia e letizia,
esulteranno le ossa
che hai spezzato.
Distogli lo sguardo dai miei
peccati,
cancella tutte le mie colpe.
Crea in me, o Dio, un
cuore puro,
rinnova in me uno spirito saldo.
Non
respingermi dalla tua presenza
e non privarmi del tuo santo
spirito.
Rendimi la gioia di essere salvato,
sostieni in me
un animo generoso.
Insegnerò
agli erranti le tue vie
e i peccatori a te
ritorneranno.
Liberami dal sangue, Dio, Dio mia salvezza,
la
mia lingua esalterà la tua giustizia.
Signore,
apri le mie labbra
e la mia bocca proclami la tua lode;
poiché
non gradisci il sacrificio
e, se offro olocausti, non li
accetti.
Uno
spirito contrito è sacrificio a Dio,
un cuore affranto e
umiliato, Dio, tu non disprezzi.
Nel tuo amore fa grazia a
Sion,
rialza le mura di Gerusalemme.
Un cuore indurito…
Un
cuore indurito non riesce a comprendere neanche i miracoli più
grandi. Ma «come un cuore si indurisce?».
L’orgoglio e la
sufficienza ci fanno pensare di essere migliori degli altri e invece
si vive nella vanità.
L’insicurezza, poi, è ciò che
sperimenta colui che pensa: «Io non mi sento sicuro e cerco dove
aggrapparmi per essere sicuro». In realtà queste «sono persone
sicure, ma come è sicuro un uomo o una donna nella cella di un
carcere dietro la grata: è una sicurezza senza libertà».
Ecco
allora la risposta alla domanda iniziale: «Come un cuore si
indurisce?». Il cuore infatti, «quando si indurisce, non è libero
e se non è libero è perché non ama».
Nell’amore non c’è
timore, perché il timore suppone un castigo e chi teme non è
perfetto nell’amore. Non è libero. Sempre ha il timore che succeda
qualcosa di doloroso, di triste», che ci faccia «andare male nella
vita o rischiare la salvezza eterna». In realtà, sono solo
«immaginazioni», perché semplicemente quel cuore «non ama». Il
cuore dei discepoli «era indurito perché ancora non avevano
imparato ad amare».
Ci si può allora chiedere: «Chi ci
insegna ad amare? Chi ci libera da questa durezza?». Può farlo
«soltanto lo Spirito Santo». «Tu puoi fare mille corsi di
catechesi, mille corsi di spiritualità, mille corsi di yoga, zen e
tutte queste cose. Ma tutto questo non sarà mai capace di darti la
libertà di figlio». Solo lo Spirito Santo «muove il tuo cuore per
dire “Padre”»; solo lui «è capace di scacciare, di rompere
questa durezza del cuore» e di renderlo «docile al Signore. Docile
alla libertà dell’amore». Non a caso il cuore dei discepoli è
rimasto «indurito fino al giorno dell’Ascensione», quando hanno
detto al Signore: «Adesso si farà la rivoluzione e viene il
regno!». In realtà «non capivano niente». E «soltanto quando è
venuto lo Spirito Santo, le cose sono cambiate».
Perciò,
«chiediamo al Signore la grazia di avere un cuore docile: che lui ci
salvi dalla schiavitù del cuore indurito» e «ci porti avanti in
quella bella libertà dell’amore perfetto, la libertà dei figli di
Dio, quella che soltanto può dare lo Spirito Santo».
Papa Francesco
Spirito Santo, torna a parlarci
Spirito
Santo,
che riempivi di luce i Profeti
e accendevi parole
di fuoco sulla loro bocca,
torna a parlarci con accenti di
speranza.
Frantuma la corazza della nostra assuefazione
all’esilio.
Ridestaci nel cuore nostalgie di patrie
perdute.
Dissipa le nostre paure.
Scuotici
dall’omertà.
Liberaci dalla tristezza di non saperci più
indignare
per i soprusi consumati sui poveri.
E preservaci
dalla tragedia di dover riconoscere
che le prime officine della
violenza e della ingiustizia
sono ospitate nei nostri
cuori.
Donaci la gioia di capire
che tu non parli solo dai
microfoni delle nostre Chiese
e che nessuno può menar vanto di
possederti.
E che, se i semi del Verbo sono diffusi in tutte le
aiuole,
è anche vero che i tuoi gemiti
si esprimono
nelle lacrime dei maomettani
e nelle verità dei buddisti,
negli amori degli indù
e nel sorriso degli idolatri,
nelle parole buone dei pagani
e nella rettitudine degli
atei.
Don Tonino Bello
Risonanze e preghiere spontanee
Padre Nostro
Dacci un cuore nuovo
Vieni,
o Spirito Santo,
e da’ a noi un cuore nuovo,
che ravvivi
in noi tutti
i doni da Te ricevuti
con la gioia di essere
Cristiani,
un cuore nuovo
sempre giovane e lieto.
Vieni,
o Spirito Santo,
e da’ a noi un cuore puro,
allenato ad
amare Dio,
un cuore puro,
che non conosca il male
se
non per definirlo,
per combatterlo e per fuggirlo;
un cuore
puro,
come quello di un fanciullo,
capace di entusiasmarsi
e di trepidare.
Vieni,
o Spirito Santo,
e da’ a noi un cuore grande,
aperto alla
Tua silenziosa
e potente parola ispiratrice,
e chiuso ad
ogni meschina ambizione,
un cuore grande e forte ad amare
tutti,
a tutti servire, con tutti soffrire;
un cuore
grande, forte,
solo beato di palpitare col cuore di Dio.
Papa Paolo VI
Canto finale