Incontro 30 novembre 2019

Bari | 28 Dic 2019

MOMENTO DI PREGHIERA INIZIALE

Canto: Kumbaya

Lettore 1: Lo scorso 17 novembre abbiamo vissuto la terza Giornata Mondiale dei Poveri istituita da papa Francesco per gettare uno sguardo sulle povertà spirituali ed economiche che affliggono il nostro tempo e che ci costringono positivamente a riflettere sul nostro cammino di fede, sui nostri stili di vita, sulle nostre scelte. Non a caso, il nostro incontro di oggi precede la prima domenica d’Avvento, l’inizio di un nuovo anno liturgico che vogliamo vivere nel segno delle povertà, impegnandoci a colmarle e, al contempo, imparando dai poveri, perché loro sono il volto di Dio. È bello pensare l’Avvento e la Giornata Mondiale dei Poveri in continuità: l’adventus, la venuta di Cristo accade realmente solo se abbiamo il coraggio di farci piccoli e con umiltà incontrare il povero. Leggiamo insieme – ognuno spontaneamente – alcuni versetti tratti dai Salmi:

Perché il misero non sarà mai dimenticato.
La speranza dei poveri non sarà mai delusa. (Sal 9,19)

Sorgi, Signore Dio, alza la tua mano,
non dimenticare i poveri. (Sal 10,12)

Eppure tu vedi l’affanno e il dolore, li guardi e li prendi nelle tue mani.
A te si abbandona il misero, dell’orfano tu sei l’aiuto. (Sal 10,14)

Tu accogli, Signore, il desiderio dei poveri,
rafforzi i loro cuori, porgi l’orecchio. (Sal 10,17)

Per l’oppressione dei miseri e il gemito dei poveri,
ecco, mi alzerò – dice il Signore – ;
metterò in salvo chi è disprezzato. (Sal 12,6)

Voi volete umiliare le speranze del povero,
ma il Signore è il suo rifugio. (Sal 14,6)

Lettore 2: Dal Messaggio di papa Francesco per la Giornata Mondiale dei Poveri 2019

«La speranza dei poveri non sarà mai delusa» (Sal 9,19). […]
Nel momento della composizione di questo Salmo si era in presenza di un grande sviluppo economico che, come spesso accade, giunse anche a produrre forti squilibri sociali. […]
Era il tempo in cui gente arrogante e senza alcun senso di Dio dava la caccia ai poveri per impossessarsi perfino del poco che avevano e ridurli in schiavitù. Non è molto diverso oggi. […]
Quante volte vediamo i poveri nelle discariche a raccogliere il frutto dello scarto e del superfluo, per trovare qualcosa di cui nutrirsi o vestirsi! Diventati loro stessi parte di una discarica umana sono trattati da rifiuti, senza che alcun senso di colpa investa quanti sono complici di questo scandalo. Giudicati spesso parassiti della società, ai poveri non si perdona neppure la loro povertà. Il giudizio è sempre all’erta. Non possono permettersi di essere timidi o scoraggiati, sono percepiti come minacciosi o incapaci, solo perché poveri. […]
L’impegno dei cristiani, in occasione di questa Giornata Mondiale e soprattutto nella vita ordinaria di ogni giorno, non consiste solo in iniziative di assistenza che, pur lodevoli e necessarie, devono mirare ad accrescere in ognuno l’attenzione piena che è dovuta ad ogni persona che si trova nel disagio. «Questa attenzione d’amore è l’inizio di una vera preoccupazione» (EG 199) per i poveri nella ricerca del loro vero bene. […]

Da una lettera di padre Ezechiele Ramin a Paola Trevisan (Padova, gennaio 1972)

[…] Se mi vorrai seguire su questa strada i tuoi occhi incontreranno molti sorrisi e lo sai perché? Perché portare il Cristo è portare la gioia. Io seguo la strada del missionario, ma questo non perché io abbia scelto Dio, ma perché Dio mi cerca e continuamente mi chiede se lo voglio seguire. Me lo chiede quando aiuto la gente che ha dei problemi, quando mi caccio nei guai per loro, quando difendo l’uomo, quando mi sforzo di non considerare mai nessuno come irrecuperabile, quando credo ad una persona anche quando so che mi inganna. «Se uno ti cita in tribunale per toglierti la tunica, lasciagli anche il mantello, se ti vuole costringere a fare un miglio con lui, fanne due…».

[…] La gente ha sempre bisogno di chi vuol fare del bene. Oggi ci sono molti esclusi, molti emarginati, molti dimenticati. Dimenticati negli ospedali, nelle carceri, emarginati negli ospizi, nei riformatori, nelle baracche, esclusi dalla vita umana. Come si può restare indifferenti a questo dolore dell’uomo?? Non sono un idealista, utopia non è Amare anche questa gente, utopia è non amare!! In un tempo come il nostro che ci ha soffocato il Cristo tra i grattacieli, l’asfalto, le strade, i treni, le macchine, occorre trovare il volto del Cristo tra i fratelli anche se vestono male, anche se non li conosciamo. […]
Per interessarsi alla gente, dei suoi problemi, ci vuole un amore grande che ti possa dare la forza di non stancarti mai. Ed è difficile. Fino ad ora tutto è andato liscio, ma quando ci sarà della gente che ti imbroglierà, che ti userà violenza, allora sarai al banco di prova: non si può amare solo la gente che ci fa comodo… […] Io credo comunque alla gente anche quando so che mi imbroglia. È difficile vedere Cristo in questa gente, eppure c’è!! […]

Sono contento quando vedo il sorriso di una persona, quando la posso aiutare, quando ricevo Cristo, quando alle volte mi dimentico per gli altri, quando ho speso bene la mia giornata. Sono contento quando vivo veramente. […]

Condivisioni, risonanze, preghiere spontanee alla luce dei messaggi ascoltati

Gesto delle mani

Disegniamo l’impronta della nostra mano sul cartellone e scriviamo il nome di una persona o di una situazione di fragilità che ci impegniamo a prendere a cuore durante questo tempo di Avvento. Alcune impronte potranno sovrapporsi: sarà il richiamo a sostenerci vicendevolmente, in quanto in alcuni casi è necessario aiutare non come singoli, ma come gruppo/comunità.

Canto: Mani

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