Preghiera del mattino
Canto: Dove due o tre
Durante
il momento della memoria dell’incontro precedente leggiamo le
nostre beatitudini
e attacchiamo i biglietti sul cartellone.
Si intervalla con il
canto: Beati voi poveri, perché vostro è il regno di Dio.
Isaia 57,11-21
Chi
hai temuto?
Di chi hai avuto paura per farti infedele?
E di
me non ti ricordi,
non ti curi?
Non sono io che uso
pazienza da sempre?
Ma tu non hai timore di me.
Io divulgherò la tua giustizia
e le tue opere, che non ti gioveranno.
Alle tue grida ti salvino i tuoi idoli numerosi.
Tutti se li porterà via il vento, un soffio se li prenderà.
Chi invece confida in me possederà la terra,
erediterà il mio santo monte.
Si dirà: “Spianate, spianate, preparate la via,
rimuovete gli ostacoli sulla via del mio popolo”.
Poiché così parla l’Alto e l’Eccelso,
che ha una sede eterna e il cui nome è santo.
“In un luogo eccelso e santo io dimoro,
ma sono anche con gli oppressi e gli umiliati,
per ravvivare lo spirito degli umili
e rianimare il cuore degli oppressi.
Poiché
io non voglio contendere sempre
né per sempre essere
adirato;
altrimenti davanti a me verrebbe meno
lo spirito e
il soffio vitale che ho creato.
Per l’iniquità della sua
avarizia mi sono adirato,
l’ho percosso, mi sono nascosto e
sdegnato;
eppure egli, voltandosi,
se n’è andato per le
strade del suo cuore.
Ho visto le sue vie,
ma voglio sanarlo, guidarlo e offrirgli consolazioni.
E ai suoi afflitti
io pongo sulle labbra: “Pace,
pace ai lontani e ai vicini
– dice il Signore – e io li guarirò”.
I malvagi sono come un mare
agitato,
che non può calmarsi
e le cui acque portano su
melma e fango.
“Non c’è pace per i malvagi”, dice il mio
Dio.
Preghiera
Signore
Gesù, invia il tuo Spirito perché ci aiuti a leggere la Scrittura
con lo stesso sguardo con il quale l’hai letta Tu per i discepoli.
Con la luce della Parola, Tu li aiutasti a scoprire la presenza di
Dio negli avvenimenti sconvolgenti della loro vita. Così, anche la
croce che sembrava essere la fine di ogni speranza, è apparsa loro
come sorgente di vita e di risurrezione.
Crea in noi il silenzio
per ascoltare la tua voce nella creazione e nella Scrittura, negli
avvenimenti e nelle persone, soprattutto nei poveri e sofferenti. La
tua Parola ci orienti affinché anche noi, come i tuoi discepoli,
possiamo sperimentare la forza della tua risurrezione e testimoniare
agli altri che Tu sei vivo in mezzo a noi come fonte di fraternità,
di giustizia e di pace.
Questo noi chiediamo a Te, Gesù, figlio
di Maria, che ci hai rivelato il Padre e inviato lo Spirito.
Amen.
Canto: Canto d’umiltà
***
Memoria degli incontri precedenti
Il Vangelo di Matteo è stato scritto nella seconda metà del primo secolo per animare le piccole e fragili comunità di giudei convertiti che vivevano nella regione della Galilea e della Siria. Soffrivano persecuzioni e minacce da parte dei fratelli giudei, per aver accettato Gesù come Messia e per aver accolto i pagani.
Per rafforzarli nella fede, il Vangelo di Matteo insiste nel dire che Gesù è realmente il Messia e che la salvezza che Gesù viene a portare non è solo per i giudei, ma per tutta l’umanità.
Gesù è presentato come il nuovo Mosè, il nuovo legislatore. Nell’Antico Testamento la Legge di Mosè venne codificata in cinque libri: Genesi, Esodo, Levitico, Numeri e Deuteronomio.
Imitando l’antico modello, Matteo presenta la nuova Legge in cinque grandi discorsi sparsi nel Vangelo:
1. Il discorso della Montagna (Mt 5,1-7,29)
2. Il discorso della Missione (Mt 10,1-42)
3. Il discorso delle Parabole (Mt 13,1-53)
4. Il discorso della Comunità (Mt 18,1-35)
5. Il discorso del Futuro del Regno (Mt 24,1-25,46)
Le parti narrative intercalate tra i cinque Discorsi, descrivono la pratica di Gesù e mostrano come osservava la nuova Legge e la incarnava nella sua vita.
1° incontro: La Comunità
Dalla
comunità di Giovanni alla nostra comunità passando attraverso la
comunità di Gesù e del Comboni, con la forza dell’Eucarestia e la
passione del servizio.
Correzione fraterna (Mt 18,12-18: veglia
di novembre).
Gesù storico, chi c’era al tempo di Gesù.
Quali sono le classi sociali, le caste del nostro tempo, come
ci confrontiamo con il nostro tempo…
Abbiamo letto Mt 4,12-25;
la notizia della prigionia di Giovanni Battista spinse Gesù ad
iniziare la sua predicazione e la sua missione universale. Gesù
cominciò l’annuncio della Buona Notizia andando in tutta la
Galilea. Non rimane fermo, sperando che la gente arrivi, ma va verso
la gente. Non va da solo, chiama a sé i primi discepoli. La gente
porta i malati, gli indemoniati e Gesù accoglie tutti, e cura.
2° incontro: Il Bisogno
Le
Beatitudini in Matteo.
Il nuovo esodo, la nuova legge: in
cammino nel Regno di Dio, verso il suo pieno compimento.
Ho
creduto nella presenza del Regno di Dio e sono felice nella
comunità.
Come avvenne con Mosè, Gesù sale sulla montagna e
guardando la folla proclama la nuova legge.
Le beatitudini
riguardano persone che, non nel futuro bensì nell’oggi o nel
presente – in quanto poveri e perseguitati – sperimentano
l’intervento del Regno dei cieli nella loro esistenza.
Al
centro c’è la misericordia: da parte di Dio, designa un’amore
incrollabile, capace di mantenere una comunione per sempre, qualsiasi
cosa capiti.
La beatitudine di Maria: ha creduto e si è messa
in cammino.
***
Matteo 18: Domande
Gesù
in questo capitolo affronta il discorso sulla comunità.
Egli
inizia con una comunità che è tutt’altro che ideale.
Nella
comunità di Matteo si domandavano chi fosse il più grande.
Si
tratta delle prime comunità cristiane; ci aspetteremmo forte
adesione all’insegnamento di Gesù, ed invece spesso brancolavano
altrove.
>
Nelle comunità in cui viviamo quali criticità/difficoltà
emergono?
>
Ci sono rivalità nelle relazioni?
>
Si può vivere lo spirito di servizio senza correre il rischio di
sentirsi insostituibili ed essere gelosi del proprio ruolo?
Gesù
indica di partire dai piccoli: i piccoli devono stare al centro!
Lui
stesso, mettendosi tra di loro, si è in loro identificato.
E
chiede a noi di fare altrettanto. Chiede a noi di diventare come i
piccoli.
>
Chi è il “piccolo” per me?
>
Cosa significa farsi piccoli?
>
Quali sono le caratteristiche dei piccoli/bambini a cui si riferisce
Gesù?
L’amore
verso i piccoli e gli esclusi deve essere l’asse della comunità,
di coloro che vogliono seguire Gesù, perché è così che la
comunità diventa il segno dell’amore gratuito di Dio che accoglie
tutti.
L’attenzione verso di loro è un dare senza far conto
di ricevere.
>
Quante delle relazioni che vivo sono senza tornaconto?
>
Sono possibili relazioni senza tornaconto? In quale modo? Un esempio?
Dirci
cristiani, per qualcuno dirci laici comboniani, è una grossa
responsabilità. Forse a volte la prendiamo troppo alla leggera, Gesù
invece usa parole molto dure…
>
Siamo cristiani “scandalosi”? In quali occasioni? Nei confronti
di chi?
>
Forse per dirci cristiani dovremmo tagliare qualcosa, qualcosa in cui
teniamo, che cosa?
Che
cosa vi pare? Se un uomo ha cento pecore e una di loro si smarrisce,
non lascerà le novantanove sui monti e andrà a cercare quella che
si è smarrita? La
risposta ragionevole sarebbe: assolutamente no! Ed invece Gesù fa
passare per normale il contrario.
>
In quali occasioni faccio cose contro la logica del mondo?
>
Nel concreto, da cosa si vede che siamo cristiani? Siamo diversi?
Dovremmo esserlo? Diversi da chi?
>
Usiamo scuse per sentirci a posto? Per farci sconti? Per dirci che
siamo già bravi così?
Dal
comportamento nei confronti dei piccoli, al comportamento tra i
componenti della comunità.
Il fratello è qualcuno con cui
instaurare una relazione di reciprocità.
Nella dinamica della
correzione fraterna è la persona offesa che deve andare verso
l’offensore, perché chi sbaglia, chi offende spesso non ha il
coraggio oppure forse nemmeno se ne accorge.
>
Ho relazioni in cui nascondo ciò che penso dell’altro? Quando
penso che un amico sta sbagliando cosa faccio di solito?
>
Se mi accorgo di sbagliare come mi sento? Come reagisco?
>
Il pettegolezzo (il dire agli altri e non al diretto interessato, il
fare commenti e sparare giudizi facili…) che peso ha nella mia
relazione con gli altri?
>
Quando il contrasto e l’offesa è all’interno della coppia si
applicano le stesse regole? È più facile o più difficile? Cosa
cambia?
Se
non riesci a riconciliarti con il fratello che ti ha offeso allora
amalo a senso unico.
>
Cosa mi succede quando il contrasto con una persona rimane
insanabile?
Dove
sono due o tre riuniti nel mio nome, lì sono io in mezzo a loro.
Non semplicemente nell’io, non semplicemente nel tu. Il
Signore sta tra l’io e il tu, nel legame.
>
Quanto tempo investo nelle relazioni di comunità con gli altri?
Quante volte invece mi lascio vincere dallo stare per conto mio, ché
è più semplice?
Dio
ci ha già perdonato, ma questo perdono diventa operativo ed efficace
soltanto quando si trasforma in perdono nei confronti degli altri.
>
Noi siamo capaci di perdono “incondizionato”?
>
Per me cos’è il “perdono di Dio”? Lo sento? Come si esprime?
>
In cosa penso di aver bisogno di essere perdonato?
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Condivisione
Tre pannelli:
– Il Giordano: l’inizio della missione di Gesù. Dove riceviamo le provocazioni che ci muovono, che ci spingono a interrogarci, a cambiare…
– Il monte: luogo-momento privilegiato del rapporto-confronto-alleanza con Dio.
– Il quotidiano: missione-testimonianza, le situazioni del vivere di ogni giorno.
Nel
capitolo 18 di Matteo osserviamo una struttura che nei Vangeli
troviamo spesso.
Si inizia con un problema, una domanda, la
descrizione di una situazione.
Gesù risponde, insegna, ci porta
una nuova “legge”, la buona novella.
Gesù per essere più
incisivo ci lancia delle provocazioni, dei racconti che vanno contro
la logica: le parabole.
Tre tipologie di carte:
? = una domanda, una situazione. Nel brano di oggi, o in quelli degli incontri precedenti, quale domanda risuona maggiormente?
! = un’esortazione, una direzione. Nel brano di oggi, o in quelli degli incontri precedenti, quale invito risuona maggiormente?
P = una parabola, una provocazione. Nel brano di oggi, o in quelli degli incontri precedenti, quale provocazione risuona maggiormente?
Si pesca una carta e nella tecnica indicata si condivide ciò che abbiamo nel cuore mettendo la carta su uno dei pannelli sopra elencati.