Incontro 26 gennaio 2014

Venegono Superiore | 04 Feb 2014

Preghiera del mattino

Canto: Dove due o tre

Durante il momento della memoria dell’incontro precedente leggiamo le nostre beatitudini e attacchiamo i biglietti sul cartellone.
Si intervalla con il canto: Beati voi poveri, perché vostro è il regno di Dio.

Isaia 57,11-21

Chi hai temuto?
Di chi hai avuto paura per farti infedele?
E di me non ti ricordi,
non ti curi?
Non sono io che uso pazienza da sempre?
Ma tu non hai timore di me.

Io divulgherò la tua giustizia
e le tue opere, che non ti gioveranno.
Alle tue grida ti salvino i tuoi idoli numerosi.
Tutti se li porterà via il vento, un soffio se li prenderà.
Chi invece confida in me possederà la terra,
erediterà il mio santo monte.

Si dirà: “Spianate, spianate, preparate la via,
rimuovete gli ostacoli sulla via del mio popolo”.
Poiché così parla l’Alto e l’Eccelso,
che ha una sede eterna e il cui nome è santo.
“In un luogo eccelso e santo io dimoro,
ma sono anche con gli oppressi e gli umiliati,
per ravvivare lo spirito degli umili
e rianimare il cuore degli oppressi.

Poiché io non voglio contendere sempre
né per sempre essere adirato;
altrimenti davanti a me verrebbe meno
lo spirito e il soffio vitale che ho creato.
Per l’iniquità della sua avarizia mi sono adirato,
l’ho percosso, mi sono nascosto e sdegnato;
eppure egli, voltandosi,
se n’è andato per le strade del suo cuore.

Ho visto le sue vie,
ma voglio sanarlo, guidarlo e offrirgli consolazioni.
E ai suoi afflitti
io pongo sulle labbra: “Pace,
pace ai lontani e ai vicini
– dice il Signore – e io li guarirò”.

I malvagi sono come un mare agitato,
che non può calmarsi
e le cui acque portano su melma e fango.
“Non c’è pace per i malvagi”, dice il mio Dio.

Preghiera

Signore Gesù, invia il tuo Spirito perché ci aiuti a leggere la Scrittura con lo stesso sguardo con il quale l’hai letta Tu per i discepoli. Con la luce della Parola, Tu li aiutasti a scoprire la presenza di Dio negli avvenimenti sconvolgenti della loro vita. Così, anche la croce che sembrava essere la fine di ogni speranza, è apparsa loro come sorgente di vita e di risurrezione.
Crea in noi il silenzio per ascoltare la tua voce nella creazione e nella Scrittura, negli avvenimenti e nelle persone, soprattutto nei poveri e sofferenti. La tua Parola ci orienti affinché anche noi, come i tuoi discepoli, possiamo sperimentare la forza della tua risurrezione e testimoniare agli altri che Tu sei vivo in mezzo a noi come fonte di fraternità, di giustizia e di pace.
Questo noi chiediamo a Te, Gesù, figlio di Maria, che ci hai rivelato il Padre e inviato lo Spirito.
Amen.

Canto: Canto d’umiltà

***

Memoria degli incontri precedenti

Il Vangelo di Matteo è stato scritto nella seconda metà del primo secolo per animare le piccole e fragili comunità di giudei convertiti che vivevano nella regione della Galilea e della Siria. Soffrivano persecuzioni e minacce da parte dei fratelli giudei, per aver accettato Gesù come Messia e per aver accolto i pagani.
Per rafforzarli nella fede, il Vangelo di Matteo insiste nel dire che Gesù è realmente il Messia e che la salvezza che Gesù viene a portare non è solo per i giudei, ma per tutta l’umanità.
Gesù è presentato come il nuovo Mosè, il nuovo legislatore. Nell’Antico Testamento la Legge di Mosè venne codificata in cinque libri: Genesi, Esodo, Levitico, Numeri e Deuteronomio.
Imitando l’antico modello, Matteo presenta la nuova Legge in cinque grandi discorsi sparsi nel Vangelo:

1. Il discorso della Montagna (Mt 5,1-7,29)

2. Il discorso della Missione (Mt 10,1-42)

3. Il discorso delle Parabole (Mt 13,1-53)

4. Il discorso della Comunità (Mt 18,1-35)

5. Il discorso del Futuro del Regno (Mt 24,1-25,46)

Le parti narrative intercalate tra i cinque Discorsi, descrivono la pratica di Gesù e mostrano come osservava la nuova Legge e la incarnava nella sua vita.

1° incontro: La Comunità

Dalla comunità di Giovanni alla nostra comunità passando attraverso la comunità di Gesù e del Comboni, con la forza dell’Eucarestia e la passione del servizio.
Correzione fraterna (Mt 18,12-18: veglia di novembre).
Gesù storico, chi c’era al tempo di Gesù.
Quali sono le classi sociali, le caste del nostro tempo, come ci confrontiamo con il nostro tempo…
Abbiamo letto Mt 4,12-25; la notizia della prigionia di Giovanni Battista spinse Gesù ad iniziare la sua predicazione e la sua missione universale. Gesù cominciò l’annuncio della Buona Notizia andando in tutta la Galilea. Non rimane fermo, sperando che la gente arrivi, ma va verso la gente. Non va da solo, chiama a sé i primi discepoli. La gente porta i malati, gli indemoniati e Gesù accoglie tutti, e cura.

2° incontro: Il Bisogno

Le Beatitudini in Matteo.
Il nuovo esodo, la nuova legge: in cammino nel Regno di Dio, verso il suo pieno compimento.
Ho creduto nella presenza del Regno di Dio e sono felice nella comunità.
Come avvenne con Mosè, Gesù sale sulla montagna e guardando la folla proclama la nuova legge.
Le beatitudini riguardano persone che, non nel futuro bensì nell’oggi o nel presente – in quanto poveri e perseguitati – sperimentano l’intervento del Regno dei cieli nella loro esistenza.
Al centro c’è la misericordia: da parte di Dio, designa un’amore incrollabile, capace di mantenere una comunione per sempre, qualsiasi cosa capiti.
La beatitudine di Maria: ha creduto e si è messa in cammino.

***

Matteo 18: Domande

Gesù in questo capitolo affronta il discorso sulla comunità.
Egli inizia con una comunità che è tutt’altro che ideale.
Nella comunità di Matteo si domandavano chi fosse il più grande.
Si tratta delle prime comunità cristiane; ci aspetteremmo forte adesione all’insegnamento di Gesù, ed invece spesso brancolavano altrove.
> Nelle comunità in cui viviamo quali criticità/difficoltà emergono?
> Ci sono rivalità nelle relazioni?
> Si può vivere lo spirito di servizio senza correre il rischio di sentirsi insostituibili ed essere gelosi del proprio ruolo?

Gesù indica di partire dai piccoli: i piccoli devono stare al centro!
Lui stesso, mettendosi tra di loro, si è in loro identificato.
E chiede a noi di fare altrettanto. Chiede a noi di diventare come i piccoli.
> Chi è il “piccolo” per me?
> Cosa significa farsi piccoli?
> Quali sono le caratteristiche dei piccoli/bambini a cui si riferisce Gesù?

L’amore verso i piccoli e gli esclusi deve essere l’asse della comunità, di coloro che vogliono seguire Gesù, perché è così che la comunità diventa il segno dell’amore gratuito di Dio che accoglie tutti.
L’attenzione verso di loro è un dare senza far conto di ricevere.
> Quante delle relazioni che vivo sono senza tornaconto?
> Sono possibili relazioni senza tornaconto? In quale modo? Un esempio?

Dirci cristiani, per qualcuno dirci laici comboniani, è una grossa responsabilità. Forse a volte la prendiamo troppo alla leggera, Gesù invece usa parole molto dure…
> Siamo cristiani “scandalosi”? In quali occasioni? Nei confronti di chi?
> Forse per dirci cristiani dovremmo tagliare qualcosa, qualcosa in cui teniamo, che cosa?

Che cosa vi pare? Se un uomo ha cento pecore e una di loro si smarrisce, non lascerà le novantanove sui monti e andrà a cercare quella che si è smarrita? La risposta ragionevole sarebbe: assolutamente no! Ed invece Gesù fa passare per normale il contrario.
> In quali occasioni faccio cose contro la logica del mondo?
> Nel concreto, da cosa si vede che siamo cristiani? Siamo diversi? Dovremmo esserlo? Diversi da chi?
> Usiamo scuse per sentirci a posto? Per farci sconti? Per dirci che siamo già bravi così?

Dal comportamento nei confronti dei piccoli, al comportamento tra i componenti della comunità.
Il fratello è qualcuno con cui instaurare una relazione di reciprocità.
Nella dinamica della correzione fraterna è la persona offesa che deve andare verso l’offensore, perché chi sbaglia, chi offende spesso non ha il coraggio oppure forse nemmeno se ne accorge.
> Ho relazioni in cui nascondo ciò che penso dell’altro? Quando penso che un amico sta sbagliando cosa faccio di solito?
> Se mi accorgo di sbagliare come mi sento? Come reagisco?
> Il pettegolezzo (il dire agli altri e non al diretto interessato, il fare commenti e sparare giudizi facili…) che peso ha nella mia relazione con gli altri?
> Quando il contrasto e l’offesa è all’interno della coppia si applicano le stesse regole? È più facile o più difficile? Cosa cambia?

Se non riesci a riconciliarti con il fratello che ti ha offeso allora amalo a senso unico.
> Cosa mi succede quando il contrasto con una persona rimane insanabile?

Dove sono due o tre riuniti nel mio nome, lì sono io in mezzo a loro.
Non semplicemente nell’io, non semplicemente nel tu. Il Signore sta tra l’io e il tu, nel legame.
> Quanto tempo investo nelle relazioni di comunità con gli altri? Quante volte invece mi lascio vincere dallo stare per conto mio, ché è più semplice?

Dio ci ha già perdonato, ma questo perdono diventa operativo ed efficace soltanto quando si trasforma in perdono nei confronti degli altri.
> Noi siamo capaci di perdono “incondizionato”?
> Per me cos’è il “perdono di Dio”? Lo sento? Come si esprime?
> In cosa penso di aver bisogno di essere perdonato?

***

Condivisione

Tre pannelli:
– Il Giordano: l’inizio della missione di Gesù. Dove riceviamo le provocazioni che ci muovono, che ci spingono a interrogarci, a cambiare…
– Il monte: luogo-momento privilegiato del rapporto-confronto-alleanza con Dio.
– Il quotidiano: missione-testimonianza, le situazioni del vivere di ogni giorno.

Nel capitolo 18 di Matteo osserviamo una struttura che nei Vangeli troviamo spesso.
Si inizia con un problema, una domanda, la descrizione di una situazione.
Gesù risponde, insegna, ci porta una nuova “legge”, la buona novella.
Gesù per essere più incisivo ci lancia delle provocazioni, dei racconti che vanno contro la logica: le parabole.

Tre tipologie di carte:

? = una domanda, una situazione. Nel brano di oggi, o in quelli degli incontri precedenti, quale domanda risuona maggiormente?
! = un’esortazione, una direzione. Nel brano di oggi, o in quelli degli incontri precedenti, quale invito risuona maggiormente?
P = una parabola, una provocazione. Nel brano di oggi, o in quelli degli incontri precedenti, quale provocazione risuona maggiormente?

Si pesca una carta e nella tecnica indicata si condivide ciò che abbiamo nel cuore mettendo la carta su uno dei pannelli sopra elencati.

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