Incontro 23 marzo 2014

Venegono Superiore | 23 Mar 2014

LA CENA DEL SIGNORE È ESPRESSIONE DELLA COMUNITÀ

Canto iniziale: Tu sei

(I bambini portano il lievito, il sale, l’acqua e la farina che ci serviranno durante la giornata)

Salmo 33

Esultate, o giusti, nel Signore;
per gli uomini retti è bella la lode.
Lodate il Signore con la cetra,
con l’arpa a dieci corde a lui cantate.

Cantate al Signore un canto nuovo,
con arte suonate la cetra e acclamate,
perché retta è la parola del Signore
e fedele ogni sua opera.

Egli ama la giustizia e il diritto;
dell’amore del Signore è piena la terra.
Dalla parola del Signore furono fatti i cieli,
dal soffio della sua bocca ogni loro schiera.

Come in un otre raccoglie le acque del mare,
chiude in riserve gli abissi.

Tema il Signore tutta la terra,
tremino davanti a lui gli abitanti del mondo,
perché egli parlò e tutto fu creato,
comandò e tutto fu compiuto.

Il Signore annulla i disegni delle nazioni,
rende vani i progetti dei popoli.
Ma il disegno del Signore sussiste per sempre,
i progetti del suo cuore per tutte le generazioni.

Beata la nazione che ha il Signore come Dio,
il popolo che egli ha scelto come sua eredità.

Il Signore guarda dal cielo:
egli vede tutti gli uomini;
dal trono dove siede
scruta tutti gli abitanti della terra,
lui, che di ognuno ha plasmato il cuore
e ne comprende tutte le opere.

Il re non si salva per un grande esercito
né un prode scampa per il suo grande vigore.

Un’illusione è il cavallo per la vittoria,
e neppure un grande esercito può dare salvezza.

Ecco, l’occhio del Signore è su chi lo teme,
su chi spera nel suo amore,
per liberarlo dalla morte
e nutrirlo in tempo di fame.

L’anima nostra attende il Signore:
egli è nostro aiuto e nostro scudo.

È in lui che gioisce il nostro cuore,
nel suo santo nome noi confidiamo.

Su di noi sia il tuo amore, Signore,
come da te noi speriamo.

Preghiamo insieme

Signore!
Nel silenzio di questo giorno che inizia,
vengo a chiederTi
la pace, la saggezza, la forza;
voglio guardare oggi il mondo
con occhi pieni di amore,
essere paziente;
comprensivo, mite e prudente;
vedere al di là delle apparenze i tuoi figli come Tu stesso li vedi;
e così non vedere che il bene in ciascuno.
Chiudi le mie orecchie
ad ogni calunnia e mormorazione.
Frena la mia lingua da ogni malevolenza,
che solo di benedizioni si riempia il mio spirito.
Che io sia così buono e allegro,
che quanti si avvicinano a me
sentano la Tua presenza.
Rivestimi della Tua bellezza, o Signore;
e fa’ che nel trascorrere di questa giornata, io Ti riveli a tutti.
Amen!

Canto: Il pane

Momento della memoria

Chi vuole può attaccare sul cartellone il proprio biglietto sul quale ha indicato ciò che manca oppure ciò che vuole offrire alla comunità, poi prende un mestolo di farina bianca o nera e la mette nella ciotola vuota.

(Ogni 3 biglietti cantiamo “Nada te turbe”)

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