Incontro 18 maggio 2014 – Preghiera

Verona | 06 Giu 2014

Canto: Dove due o tre

Salmo

È veramente una cosa bella,
che dà gioia,
vivere in comunità.

È un’esperienza che arricchisce la persona.
Stimola l’intelligenza ponendo interrogativi
che impegnano ad approfondire le cose.

Costringe ad essere veri quando si parla,
ad essere coerenti nelle scelte importanti
e nella semplice vita di ogni giorno.

È uno stile di vita che cambia e valorizza
anche i rapporti con gli altri;
trasmette una qualità nuova d’incontro.

Vivere in comunità è vivere
un’esperienza di Dio,
dare un segno di lui che è comunione.

Vivere in comunità è un dono
che ha la sua radice in lui,
Trinità d’amore per l’uomo.

Sale della terra, luce del mondo (Mt 5,13-16)

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Voi siete il sale della terra; ma se il sale perde il sapore, con che cosa lo si renderà salato? A null’altro serve che ad essere gettato via e calpestato dalla gente.
Voi siete la luce del mondo; non può restare nascosta una città che sta sopra un monte, né si accende una lampada per metterla sotto il moggio, ma sul candelabro, e così fa luce a tutti quelli che sono nella casa. Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al Padre vostro che è nei cieli».

Graffiati dalla Parola

Gesù parla in modo semplice, evocando esperienze quotidiane che tutti possono capire: ora usa le immagini del sale e della luce. Il sale, in quei tempi, permetteva di conservare nel tempo i cibi, era simbolo di fedeltà e continuità; la luce rendeva possibile la vita, ne era il simbolo. Nella nuova identità dei cristiani è iscritto un compito, una missione; non come un dovere che si aggiunge dopo o dall’esterno, ma come la conseguenza naturale di ciò che sono. Come è per il sale e per la luce: essi sono per tutto il mondo segno che Dio esiste ed è Padre.

Segno: Viene consegnato un sacchettino di sale, metafora del gusto di vivere, del sapore ricevuto dal Vangelo.

Stai con me, Gesù,
e io inizierò a risplendere come tu risplendi;
a risplendere fino ad essere luce per gli altri.
La luce, o Gesù, verrà tutta da te:

nulla sarà merito mio.
Sarai tu a risplendere,

attraverso di me, sugli altri.
Fa’ che io ti lodi così,

nel modo che tu più gradisci,
risplendendo sopra tutti coloro
che sono intorno a me.
Da’ luce a loro e da’ luce a me;

illumina loro insieme a me, attraverso di me.
Insegnami a diffondere la tua lode,
la tua verità, la tua volontà.
Fa’ che io ti annunci non con le parole

ma con l’esempio, con quella forza attraente,
quella influenza solidale
che proviene da ciò che faccio,
con la mia visibile somiglianza ai tuoi santi,
e con la chiara pienezza dell’amore

che il mio cuore nutre per te.

(J.H. Newman)

Canto: Vivevano insieme

Preghiera: Ci impegniamo noi e non gli altri (don Primo Mazzolari)

Ci impegniamo noi e non gli altri. Unicamente noi e non gli altri, né chi sta in alto né chi sta in basso, né chi crede né chi non crede. Ci impegniamo senza pretendere che altri s’impegnino, con noi o per suo conto, come noi o in altro modo.

Ci impegniamo senza giudicare chi non s’impegna, senza accusare chi non s’impegna, senza condannare chi non s’impegna, senza disimpegnarci perché altri non s’impegnano. C’impegniamo perché non potremmo non impegnarci. C’è qualcuno o qualche cosa in noi, un istinto, una ragione, una vocazione, una grazia, più forte di noi stessi.

C’impegniamo per trovare un senso alla vita, a questa vita, alla nostra vita, una ragione che non sia una delle tante ragioni, che ben conosciamo e che non ci prendono il cuore. Si vive una sola volta e non vogliamo essere “giocati” in nome di nessun piccolo interesse.

Non c’interessa la carriera, non c’interessa il denaro, non c’interessa la donna o l’uomo se presentati come sesso soltanto, non c’interessa il successo né di noi né delle nostre idee, non c’interessa passare alla storia.

Ci interessa di perderci per qualche cosa o per qualcuno che rimarrà anche dopo che noi saremo passati e che costituisce la ragione del nostro ritrovarci.

Ci impegniamo a portare un destino eterno nel tempo, a sentirci responsabili di tutto e di tutti, ad avviarci, sia pure attraverso un lungo errare, verso l’amore.

Ci impegniamo non per riordinare il mondo, non per rifarlo su misura, ma per amarlo; per amare anche quello che non possiamo accettare, anche quello che non è amabile, anche quello che pare rifiutarsi all’amore, perché dietro ogni volto e sotto ogni cuore c’è, insieme a una grande sete d’amore, il volto e il cuore dell’amore.

Ci impegniamo perché noi crediamo all’amore, la sola certezza che non teme confronti, la sola che basta per impegnarci perpetuamente. Amen.

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