Incontro 10 marzo 2013 – Catechesi

Lecce | 15 Mar 2013

Itinerari spirituali nella storia della Chiesa

I credenti di fronte al mondo

Scrivo a voi, figlioli, perché vi sono stati perdonati i peccati in virtù del suo nome.
Scrivo a voi, padri, perché avete conosciuto colui che è da principio.
Scrivo a voi, giovani, perché avete vinto il Maligno.
Ho scritto a voi, figlioli, perché avete conosciuto il Padre.
Ho scritto a voi, padri, perché avete conosciuto colui che è da principio.
Ho scritto a voi, giovani, perché siete forti e la parola di Dio rimane in voi e avete vinto il Maligno.
Non amate il mondo, né le cose del mondo! Se uno ama il mondo, l’amore del Padre non è in lui; perché tutto quello che è nel mondo – la concupiscenza della carne, la concupiscenza degli occhi e la superbia della vita – non viene dal Padre, ma viene dal mondo. E il mondo passa con la sua concupiscenza; ma chi fa la volontà di Dio rimane in eterno!
(1Gv 2,12-17).

Parola comune che attraversa le varie spiritualità: ASCESI (salita, cammino, pellegrinaggio verso…) – rapporto con Dio e con il mondo (fuga, lievito…).

Il cammino cristiano è segnato dalla condizione storica dell’umanità e dai suggerimenti dello Spirito che penetra le situazioni indicando il cammino da seguire. Il progetto della Chiesa italiana per questo decennio è: educare alla vita buona del Vangelo. Un cammino di vicinanza alla vita e allo stile di Gesù. Lo stesso Spirito che si posò su Gesù, con Lui si posa sul Popolo di Dio peregrinante (cfr. Lc 4).

Gli itinerari di spiritualità sono decifrabili e riconoscibili nelle varie epoche storiche e nelle varie religioni. È l’ascesi verso l’Assoluto fino all’unione con un Dio personale. Esiste una spiritualità indù, buddista, musulmana, ebraica, cristiana. È presupposta la credenza in un Dio trascendente ma raggiungibile.

LA CHIESA PRIMITIVA, il Nuovo Testamento – la Didaché.

Tutto è incentrato sul “fatto Gesù”, basilare riferimento: il discorso della Montagna (Mt 5-7).

Didaché: le due vie.

Le vie sono due:

Della vita l’una e della morte l’altra.

Grande è la differenza tra l’una e l’altra via.

Questa è la via della vita:

In primo luogo amerai Dio che ti ha fatto; in secondo luogo il prossimo tuo come te stesso; tutto quello poi che non vuoi sia fatto a te, tu stesso non farlo agli altri (cap. 1).

Non odiare alcun uomo, ma alcuni riprendi, d’altri abbi misericordia, per altri prega, altri ama più dell’anima tua (cap. 2).

La via della morte

anzitutto è malvagia e piena di maledizione; fatta di uccisioni, fornicazioni, libidini, adulteri, furti, culti idolatri, magie, sortilegi, rapine, false testimonianze, ipocrisia, doppiezza di cuore, inganno, alterigia, malizia, presunzioni, avidità, turpiloquio, invidia, temerarietà, vanagloria, ostentazione.

Sono su questa strada i persecutori dei buoni, gli odiatori della verità, gli amanti della menzogna, i defraudatori della giusta mercede, quelli che non sono coerenti al bene né al buon giudizio, e sono vigilanti non per il bene ma per il male.

Così quelli dai quali è remota la dolcezza e la pazienza; quelli che amano cose vuote, che sono insecutori della vendetta, senza pietà per l’indigente, non sofferenti col sofferente, ignari del loro Fattore, uccisori dei figli, corrompitori dell’opera di Dio, che scacciano il bisognoso, che opprimono il povero, protettori dei ricchi, giudici iniqui dei poveri, peccatori in tutto.

Guardatevi o figli da tutte queste cose (cap. 5).

Se puoi portare per intero il giogo del Signore, sarai perfetto; se non lo puoi fa quello che sei in grado di fare (cap. 6).

La celebrazione dell’Eucaristia.

Per quanto riguarda l’Eucaristia rendete grazie così:

Dapprima per il calice:

Ti rendiamo grazie, o Padre nostro, per la santa vite di David tuo servo, che ci hai rivelato per mezzo di Gesù tuo figlio; a te gloria nei secoli.

Poi, allo spezzare del pane:

Ti rendiamo grazie, o Padre nostro, per la vita e per la scienza che ci hai rivelato per mezzo di Gesù, tuo figlio; gloria a Te nei secoli.

Come questo pane fu dapprima grano sparso sui monti e poscia raccolto divenne uno, così si raduna la tua Chiesa dai confini della terra nel tuo regno:

poiché tua è la gloria ed il potere per Gesù Cristo nei secoli (cap. 9).

L’ospitalità e l’ozio.

Chiunque venga nel nome del Signore sia ricevuto; ma poi provandolo discernerete – se avete perspicacia – la destra dalla sinistra.

Se poi è un pellegrino colui che si presenta, aiutatelo come potete; non si tratterà presso di voi tuttavia se non due giorni o tre, se sarà necessario.

E se vorrà rimanere presso di voi, avendo un mestiere, lavori e si guadagni da mangiare.

Se non ha un mestiere, provvedete secondo il vostro discernimento in modo che un cristiano non si trattenga ozioso in casa vostra (cap. 12).

La santificazione della Domenica.

Nel giorno del Signore poi radunatevi, spezzate il pane e rendete grazie dopo aver confessato i vostri peccati, affinché il vostro sacrificio sia puro Ognuno che ha una lite col suo compagno, non si raduni con voi finché non si siano riconciliati, affinché non sia profanato il vostro sacrificio (cap. 14).

L’elezione dei vescovi e dei diaconi.

Eleggetevi pertanto dei vescovi e dei diaconi degni del Signore.

Siano uomini miti, non desiderosi di guadagno, veritieri e provati; anch’essi infatti celebrano per voi il ministero di profeti e di maestri (cap. 15).

Il Signore viene (cap. 16).

I PADRI DELLA CHIESA

Clemente Alessandrino (150-215): conoscenza delle scritture partecipata ai fratelli e apertura al mondo: Cristo pedagogo dei bambini spirituali che sono i cristiani. Spiritualità ottimista data dall’Incarnazione: Dio è venuto a mostrarci che ci ama.

Origene (185-254): l’uomo guidato dallo Spirito è al servizio dei fratelli.

IL MONACHESIMO

Egitto, Siria, Palestina. Il gran numero di monaci fa nascere la “regola” quale espressione della volontà di Dio cui si deve obbedienza. L’Abate dà direttive spirituali a proposito dell’ascesi, del silenzio, del lavoro dell’umiltà, delle tentazioni e dei pensieri dell’uomo. La lotta contro il demonio ha molto vigore: “agere contra”. L’apatheia (apatia) è la santa indifferenza di fronte alle situazioni soprattutto scabrose.

San Basilio di Cesarea (329-379) insiste sull’obbedienza a tutti i precetti della Scrittura, in maniera letteraria. La rinuncia alla propria volontà viene vissuta in comunità dove si stabilisce un certo equilibrio tra preghiera, lavoro manuale e intellettuale, ospitalità. S. Basilio ispirerà il monachesimo del Monte Athos e russo.

S. Benedetto: ora et labora.

Il progresso nella carità di S. Agostino (354-430). Egli vede nella carità il centro, l’essenza, la misura, e il fine della vita cristiana.

Vita spirituale dei Laici: Francesco d’Assisi (umiltà, madonna povertà, fraternità, accoglienza, ecologia).

La salita del Monte Carmelo di san Giovanni della Croce (1542-1591) ricorre al simbolismo per aiutare i principianti e quelli che sono già in cammino a raggiungere l’alto stato di perfezione, cioè l’unione dell’anima con Dio.

La piccola via di santa Teresa di Lisieux. Modo semplice di realizzare l’unione con Dio. Dio è Amore Misericordioso, la Sua natura lo porta a chinarsi verso tutto ciò che è piccolo e bisognoso di amore. La debolezza, la povertà e perfino il peccato non sono un ostacolo insormontabile all’Amore, anzi talvolta lo attraggono. La Chiesa è sulla terra il “focolare dell’Amore” in cui si celebra l’incontro tra il Creatore e la creatura.

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