5° Laboratorio della Rete Interdiocesana dei Nuovi Stili di Vita

Agrigento | 12 Dic 2012

Organizzato dalla Rete Interdiocesana dei Nuovi Stili di Vita si è svolto lo scorso 16–18 novembre a Velletri (Roma), il 5° Laboratorio sul tema “Economia della Felicità”. Al laboratorio hanno partecipato diverse diocesi aderenti alla suddetta Rete Interdiocesana e, segnatamente, per la diocesi di Agrigento vi hanno preso parte alcuni componenti dell’équipe diocesana Nuovi Stili di Vita, della quale gli scriventi ne fanno parte.

Nel corso dell’incontro in parola, che ha scelto di assumere una forma laboratoriale, cioè di confronto e studio, sui temi della finanza, del bene comune, della legalità, di particolare interesse sono state le relazioni di Leonardo Becchetti e di Aurora Sarcià. Il primo, docente di economia politica presso l’Università Tor Vergata, ha in premessa evidenziato come globalmente sono comuni le questioni riguardanti la povertà, l’ambiente, la crisi del senso della vita, la crisi finanziaria, ed ha dunque svolto un’analisi sulle cause determinanti tale scenario e, quindi, sui rimedi da adottare.

In breve, le ragioni che determinano l’attuale sistema stanno nella prevalenza dell’homo economicus, ossia dell’uomo che vede nel suo simile un competitore, un rivale, e mira al massimo profitto, sull’uomo che vede nell’altro una persona con cui instaurare una relazione, e dunque sul bene comune. A giudizio del relatore le soluzioni consistono nella lotta all’evasione, nel ridurre il contante in circolazione, in una diversa applicazione dell’IVA, e nel fare nostro uno strumento importante come il “voto col portafoglio”, che si esercita collettivamente e che consiste nell’acquistare prodotti con equo metro sociale e ambientale, mettendo quindi in crisi chi produce sfruttando le persone e le risorse del pianeta, nonché di orientare il risparmio verso istituti etici. Banche e finanza etica, commercio equo e solidale, consumo critico, benché ossimori al sistema vigente, sono oggi capaci di mobilitare energie e idealità, di aggregare persone.

La teologa Aurora Sarcià ha a sua volta illustrato come le contraddizioni odierne, dovute alla prevalenza del profitto sulla dignità del lavoratore, sono i segni dell’assenza di Dio nell’economia. Ciò si traduce in una crescente disoccupazione, nel lavoro nero, nello sperpero delle amministrazioni pubbliche, nelle mafie, nell’immigrazione, nell’inquinamento e sconvolgimento della natura, ecc. Citando una frase di Giovanni Paolo II: “Lo sviluppo deve essere comune in tutto il mondo oppure diviene retrocessione”, la teologa ha quindi evidenziato come per far fronte all’attuale stato di crisi bisogna, in sintesi, che ogni uomo viva in modo dignitoso e nel rispetto della natura, nel credere che il fine della vita non è il denaro, ma che quest’ultimo è solo un mezzo, nel riscoprire il bene comune, nella condivisione ed equa distribuzione delle risorse del pianeta.

In questo contesto la Chiesa non può stare a guardare ma è chiamata a recuperare il volto etico e ad incidere con decisione sui mali esistenti. Dovrà allora costruire e sensibilizzare le comunità cristiane sulle suddette questioni, fare catechesi reale e non astratta (cittadinanza, lavoro, ecc.), far sentire forte la sua voce, realizzare progetti per la pastorale sociale come ad esempio “Policoro”, essere vicina alla gente, adottare una pastorale che guardi al sociale.

Ai suddetti interventi è seguito un dibattito di cui degno di particolare attenzione è l’aver voluto sottolineare come non bisogna aspettarsi che il mondo cambi dall’oggi al domani, bensì che bisogna avere la pazienza e la serenità del seminatore. Così come da programma del laboratorio si sono successivamente svolti lavori di gruppo sino a un incontro plenario e ad un confronto finale sui temi del laboratorio, in cui ciascuna area della Rete Interdiocesana ha indicato le piste pastorali che si intendono seguire. Momento culminante delle giornate di Velletri è stata la S. Messa presieduta da Mons. Angelo Casile.

Anna Rita e Angelo Piraneo

LMC Agrigento

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