Preghiera del mattino
O
Dio, vieni a salvarci.
Signore,
vieni presto in nostro aiuto.
Gloria…
Sopprimendo
Dio dal destino umano, si è creata la civiltà del disgusto e della
disperazione.
E
l’uomo si è forgiato un nuovo padrone, il più tiranno, il più
subdolo, il più triste che ci sia: il denaro.
Il
male del secolo è il denaro. Meno ancora per il potere che esso
esercita quanto per la devozione di cui lo si circonda.
La
banconota – anche quando non ci si fa illusione sul suo reale
valore – è diventata l’idolo stesso della felicità.
Non
si conosce altra strada per essere felici se non quella di sforzarsi
di diventare ricchi.
Signore,
difendici dal denaro; che i nostri cuori non siano più corrosi dal
desiderio sordido di essere ricchi o potenti.
Raoul Follereau
Signore,
che cosa abbiamo fatto di Te?
Un
contabile, un cassiere che restituisce la moneta delle buone azioni
vendute.
Uno
stregone che si vendica e maledice. Un bottegaio che vende ai suoi
falsi devoti piccole porzioni di paradiso.
Tu,
la cui potenza sfolgora tutt’intera nel più piccolo slancio
d’amore.
Limitarsi
a denunciare, anzi a distruggere delle immagini del Creatore che ci
sembrano insolite, anziché dare loro il soffio della carità che le
animerebbe,
accontentarsi
di abbattere idoli che sono, anche se scandalosi, la consunta
testimonianza di una fede autentica,
compiacersi
di condannare modi di credere e di vivere perché non sono i nostri,
in cosa questi San Bartolomeo spirituali hanno fatto avanzare il
regno di Dio?
Raoul Follereau
Siate
intransigenti sul dovere di amare. Non cedete, non venite a
compromessi, non retrocedete. Ridete in faccia a coloro che vi
parleranno di prudenza, di convenienza, che vi consiglieranno di
“mantenere il giusto equilibrio”, i poveri campioni del “giusto
mezzo”.
E
poi, soprattutto, credete nella bontà del mondo. Nel cuore di ogni
uomo vi sono dei tesori prodigiosi d’amore; sta a voi scoprirli. La
più grande disgrazia che vi possa capitare è di non essere utili a
nessuno, è che la vostra vita non serva a nulla.
Siate
fieri ed esigenti. Coscienti del dovere che avete di costruire la
felicità per tutti gli uomini, vostri fratelli; non lasciatevi
sommergere dalle sabbie mobili delle velleità o dei “non è
possibile”. Lottate a viso aperto.
Denunciate
ad alta voce. Non permettete l’inganno attorno a voi. Siate voi
stessi e sarete vittoriosi.
Perché
l’amore rinasca nel mondo, dobbiamo lottare, lottare tutti i
giorni. Lottare senza sosta.
E
senza occuparci del resto. Voglio dire: dei vili, dei calcolatori o
dei codardi. Fare ciò che si può, è troppo poco. Bisogna fare di
più.
Bisogna
fare molto di più. Molto di più di quanto si può. Per tentare di
fare abbastanza. Bisogna fare di più. Ogni giorno. Tutti i giorni.
Ogni amore seminato, presto o tardi, fiorirà.
Raoul Follereau
Lettura del Vangelo secondo Matteo (18,23-35)
Per
questo, il regno dei cieli è simile a un re che volle regolare i
conti con i suoi servi. Aveva cominciato a regolare i conti, quando
gli fu presentato un tale che gli doveva diecimila talenti. Poiché
costui non era in grado di restituire, il padrone ordinò che fosse
venduto lui con la moglie, i figli e quanto possedeva, e così
saldasse il debito. Allora il servo, prostrato a terra, lo supplicava
dicendo: “Abbi pazienza con me e ti restituirò ogni cosa”. Il
padrone ebbe compassione di quel servo, lo lasciò andare e gli
condonò il debito.
Appena
uscito, quel servo trovò uno dei suoi compagni, che gli doveva cento
denari. Lo prese per il collo e lo soffocava, dicendo: “Restituisci
quello che devi!”. Il suo compagno, prostrato a terra, lo pregava
dicendo: “Abbi pazienza con me e ti restituirò”. Ma egli non
volle, andò e lo fece gettare in prigione, fino a che non avesse
pagato il debito.
Visto
quello che accadeva, i suoi compagni furono molto dispiaciuti e
andarono a riferire al loro padrone tutto l’accaduto. Allora il
padrone fece chiamare quell’uomo e gli disse: “Servo malvagio, io
ti ho condonato tutto quel debito perché tu mi hai pregato. Non
dovevi anche tu aver pietà del tuo compagno, così come io ho avuto
pietà di te?”. Sdegnato, il padrone lo diede in mano agli
aguzzini, finché non avesse restituito tutto il dovuto. Così anche
il Padre mio celeste farà con voi se non perdonerete di cuore,
ciascuno al proprio fratello”.
Silenzio e risonanze
L’uomo
è irragionevole, illogico, egocentrico
NON
IMPORTA, AMALO.
Se
fai il bene, ti attribuiranno secondi fini egoistici
NON
IMPORTA, FA’ IL BENE.
Se
realizzi i tuoi obiettivi, troverai falsi amici e veri nemici
NON
IMPORTA, REALIZZALI.
Il
bene che fai verrà domani dimenticato
NON
IMPORTA, FA’ IL BENE.
L’onestà
e la sincerità ti rendono vulnerabile
NON
IMPORTA, SII FRANCO E ONESTO.
Quello
che per anni hai costruito può essere distrutto in un attimo
NON
IMPORTA, COSTRUISCI.
Se
aiuti la gente, se ne risentirà
NON
IMPORTA, AIUTALA.
Da’
al mondo il meglio di te, e ti prenderanno a calci
NON
IMPORTA, DA’ IL MEGLIO DI TE.
Madre Teresa di Calcutta
Padre Nostro
Ciao a tutti, frequento da un po’ i laici comboniani di Milano, ma in realtà e con tutta sincerità andavo perché sono molto legata a p. Lino Spezia; l’ho conosciuto in circostanze particolari come nell’anno giubilare insieme alle persone del RINNOVAMENTO. Da quel giorno non sono più riuscita a staccarmi da lui. Ci sono voluti diversi anni, fino a quando nel 2013 a Limone mi sono decisa di passare da Monfortiana (che sarà sempre presente nel mio cuore) al Comboni per questo motivo: BASTA CON UNA VITA MEDIOCRE, FAI CON LA MADONNA (MONFORT) UN PASSO PIÙ IN LÀ, METTITI IN GIOCO E FIDUCIA IN LUI. GRAZIE DI CUORE, Delia. Dimenticavo, sono sola ed ho problemi di lavoro: sono in contratto di solidarietà al 35%, ho tutto sulle mie spalle. Vi chiedo aiuto, per adesso pregate per me.